Sono stati firmati, il 20 luglio 2017, dal ministro delle Politiche agricole e da quello dello Sviluppo economico, i decreti che introducono l’obbligo in etichetta dell’origine della materia prima per la filiera della pasta e del luogo di produzione del riso.
Il provvedimento, frutto dell’intesa tra MIPAAF e MISE, punta a promuovere e valorizzare le produzioni di grano italiano e garantire la massima trasparenza nei confronti dei consumatori.
Cosa cambierà?
I consumatori, pertanto, troveranno sulle confezioni le seguenti informazioni:
- Il paese di coltivazione del grano;
- Il paese di molitura.
Se l’origine della semola e la provenienza del grano duro coincidono si potrà scrivere sulla confezione “grano duro e semola 100%”, seguito dal nome del paese.
Se queste fasi avvengono in più Paesi possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti indicazioni: Paesi Ue, Paesi non Ue, Paesi Ue e non Ue. Se il grano duro è coltivato almeno per il 50% in un solo Paese, come ad esempio l’Italia, si potrà usare la dicitura: “Italia e altri Paesi Ue e/o non Ue
Nel caso di miscele di varie origini e provenienze, si potrà scrivere “Paesi UE” o “Paesi non UE”.
Per quanto riguarda il riso in etichetta saranno indicati:
- Paese di coltivazione del riso
- Paese di lavorazione
- Paese di confezionamento
Il nuovo sistema di etichettatura verrà sperimentato dal nostro paese per due anni.
Le aziende hanno 180 giorni per l’adeguamento al nuovo sistema e lo smaltimento delle etichette e/o confezioni già prodotte. Non esitare a contattarci per un primo consulto gratuito e continua a seguirci su Ecopraxi.it e sul nostro profilo Facebook!
Riferimenti
Responsabile commerciale: Vincenzo Lagrutta | v.lagrutta@ecopraxi.it