Novità sulle norme per lo smaltimento dei pannelli solari

Nel 2012, con l’entrata in vigore della revisione della direttiva del 2005, i pannelli fotovoltaici sono rientrati nell’ambito di applicazione delle norme comunitarie sullo smaltimento dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee). Dieci anni più tardi la Corte di Giustizia dell’Ue ha dichiarato parzialmente invalide alcune parti della direttiva a causa di effetti retroattivi non giustificati. Più nello specifico il finanziamento dei costi di raccolta, trattamento, recupero e smaltimento dei rifiuti si applicava retroattivamente ai pannelli solari immessi sul mercato dal 13 agosto 2005, ma i produttori “non erano in grado di prevedere” – al momento della progettazione – che successivamente sarebbero stati tenuti a garantire il finanziamento dei costi relativi alla gestione dei rifiuti originati dai pannelli stessi.

Il 6 febbraio l’Eurocamera mette il punto definitivo all’intesa raggiunta il 21 novembre 2023 con la presidenza di turno spagnola del Consiglio dell’Ue, che ha approvato il contenuto della proposta iniziale della Commissione e ha chiarito ulteriormente i collegamenti con le disposizioni della direttiva quadro sui rifiuti. Le modifiche prevedono ora che sono a carico del produttore i costi della gestione e dello smaltimento di rifiuti provenienti dai pannelli fotovoltaici immessi sul mercato dopo il 13 agosto 2012 e che la responsabilità estesa del produttore per i prodotti che sono stati aggiunti al campo di applicazione della direttiva nel 2018 dovrebbe applicarsi alle apparecchiature elettroniche immesse sul mercato dopo tale data.

L’accordo ha poi introdotto una clausola secondo cui la Commissione dovrà valutare entro il 2026 la necessità di una revisione della direttiva e, in quel caso, sarà necessaria una nuova proposta legislativa accompagnata da una valutazione dell’impatto socioeconomico e ambientale. L’esecutivo comunitario sarà anche responsabile del fatto che i costi di gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche non siano scaricati “in modo sproporzionato” su consumatori e cittadini, dopo l’estensione del periodo di recepimento della nuova direttiva da 12 a 18 mesi.

Desideri informazioni? Contattaci
Invia via WhatsApp

Share This

Copy Link to Clipboard

Copy